Tempestina

TempeStina / Lena Anderson ; traduzione di Laura Cangemi. Lupoguido, 2018

 

 

Adesso torniamo a casa e ricominciamo da capo.

 

 

 

Un libro ricco, perfetto, pieno di emozioni. Come tutte le estati Stina va a stare dal nonno sull’isola dell’arcipelago. Stina arriva come un vento di tempesta, dice il nonno. Stina va a caccia di oggetti sospinti a riva dal mare (è una cercacose), ha i capelli talmente biondi da sembrare bianchi, pesca con il nonno, lava i piatti e quando la notte arriva la tempesta esce di casa per guardarla ma tutto è così buio e orribile. Fortunatamente arriva il nonno: “Sei fradicia, e pure io. No, adesso ritorniamo a casa e cominciamo da capo” (che meraviglia queste parole!). “Quando c’è una tempesta è meglio essere in due e poi bisogna essere ben coperti, per andarle incontro “.

Le tavole ad acquarello di Lena Anderson, autrice e illustratrice svedese, si stendono sulla doppia pagina. Il testo lo si trova sulla banda bianca, in fondo alla pagina, dove appare sempre un piccolo disegno che accompagna frequenti dialoghi e alcune descrizioni.

Merito della casa editrice Lupoguido se possiamo finalmente conoscere questa intraprendente bambina svedese e le sue avventure. Da poco è stata pubblicata anche la seconda storia di Stina: Stina e il capitan Fanfarone. Da scoprire.

TempeStina è stato finalista al Premio Andersen 2019 nella categoria 6-9 anni.

I bambini, sia i più piccoli attraverso la voce di mamma o papà che i più grandi, che già sanno leggere, saranno contenti di emozionarsi attraverso l’avventura di Stina e di suo nonno. E forse, qualche adulto, come è capitato a me, dopo avere letto questa storia ricorderà le proprie vacanze dai nonni (le mie in campagna, anni bellissimi di scoperte e giochi) piene di “libertà” che solo i nonni sanno dare.