La collezione di Joey

   La collezione di Joey / Candace Fleming, Gérard Dubois. Orecchio acerbo, 2019

Sembrava che gli oggetti fossero sempre appartenuti l’uno all’altro. Stavano bene insieme. Sembravano… “Arte” sussurrò.

Joey è un bambino dalla sconfinata capacità di immaginare. I suoi occhi vedono cose che gli altri non sanno cogliere, e ancor meno raccogliere. Lui invece raccoglie, e tanto, andando in giro con il suo carretto. Nella sua testa, le cose assumono un valore che nessun altro è in grado di capire: una cassaforte è magica, un malconcio telescopio è celeste, una piuma di pappagallo è esotica… Giorno dopo giorno, un oggetto dopo l’altro, quel bambino diventa il più grande artista del Surrealismo americano: Joseph Cornell. Questa è la storia della sua infanzia. Nell’ultima pagina troverete la sua biografia dove potete leggere: “Non ho mai avuto una lezione d’arte. Non sono capace di disegnare, dipingere o scolpire” eppure Cornell, morto nel 1972, è considerato uno dei più autorevoli artisti americani del ventesimo secolo.

Le illustrazioni, solo apparentemente “retrò”,  sono di Gérard Dubois che per Orecchio acerbo ha illustrato anche Al di là della foresta scritto da Nadine Robert, una storia con un finale che vi lascerà a bocca aperta.

A me è piaciuta molto l’idea che, attraverso un albo illustrato scritto in maniera coinvolgente, si possa presentare l’infanzia di qualcuno che poi è diventato famoso. Credo sia una modalità utile e coinvolgente per i bambini ma anche per noi adulti. Quanti prima di leggere il libro conoscevano il genio  di Joseph Cornell?

            LA QUESTIONE NON E’ CIO’ CHE SI GUARDA, MA CIO’ CHE SI VEDE