Noi / Elisa Mazzoli, Sonia Maria Luce Possentini, Pulce, 2021

 

 

NOI LO CHIAMIAMO OCCHIONE. HA UN OCCHIO GIGANTE, COSI’ GIGANTE CHE L’ALTRO OCCHIO, QUELLO NORMALE, NON SI VEDE NEMMENO.

 

Quante volte ho letto, alla Scuola primaria, questo testo. pubblicato da Bacchilega nel 2013, riproposto dalla casa editrice Pulcee nel 2021. E’ sempre stata un’emozione leggere questa storia: semplice, efficace, coinvolgente, emozionante. Perché sono i bei libri, quelli di qualità che possono creare “magie” tra i più piccoli (ma anche i più grandi). Non c’é bisogno di schede di comprensione se, mentre l’adulto legge ad alta voce, si crea un silenzio assordante, gli occhi si allargano, i visi attenti.

La storia sta in piedi anche senza far vedere le illustrazioni e mentre l’insegnante legge i bambini leggono le sue emozioni e le loro illustrazioni, quelle che piano piano si formano nella loro testa. Ecco, penso di continuare a fare il mio lavoro proprio per queste magie, per constatare che, soprattutto a scuola (e parlo anche delle medie) i libri dovrebbero essere, prima di tutto, conosciuti dagli insegnanti e dai professori, essere letti e se non si “ha tempo” essere almeno proposti in maniera efficace. Poi se ne potrà parlare insieme, in classe, tra i compagni. Anche se a volte non è necessario.

Nel cortile della scuola i bambini giocano, parlano, fanno merenda. In disparte, sempre da solo a scavare buche, c’è quello strano bambino con un occhio enorme, che nessuno avvicina mai. Tutti lo chiamano Occhione. Un pomeriggio in cui i genitori devono andare alla riunione con gli insegnanti, Filippo rimane a giocare nel cortile e si accorge di essere da solo con Occhione. Pieno di paura e di diffidenza, si avvicina… La storia è raccontata dal punto di vista di Filippo, bambino della scuola primaria ben inserito in un gruppo sociale che all’inizio del testo si identifica in un “noi” molto coeso. Quel “noi” significa amicizia, coesione, divertimento, ma forse anche conformismo, omologazione, superficialità: noi siamo diversi da lui che sta sempre solo e che non sa niente, noi siamo meglio, noi siamo bravi, siamo furbi, noi ci divertiamo. Le circostanze, un giorno, spingono Filippo a entrare in contatto diretto con Occhione, e a oltrepassare quella barriera che solo l’immediata spontaneità di chi è bambino riesce a rompere (dal sito della casa editrice).

Proprio oggi si celebra la GIORNATA NAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO. I libri non sono medicine, ci sono le parole per spiegare. A volte, però, leggere un libro come questo, senza chiedere nulla in cambio, può far bene ai bambini e anche a NOI adulti.