I lucci della via Lago : romanzo / Giuseppe Festa. Salani, 2021
Tutto è iniziato il 14 di giugno, Sembra passato un secolo, invece vedo ogni cosa davanti a me come se fosse ora.
Quando scelgo un libro (non solo per bambini e ragazzi) vado a leggermi l’incipit. L’incipit è importante per attrarre, far iniziare la lettura a chi, solitamente, non è molto “convinto” di iniziare a leggere un libro. L’incipit di questa storia è veramente forte, ti lascia a bocca aperta e subito hai voglia di entrarci in questa via Lago.
Trentatré giorni. Non uno di più, non uno di meno. Vi racconterò solo questo, della mia vita. Trentatré giorni di giochi che si sono trasformati in incubi. Freddi e spietati come i binari che ora mi portano lontano. Via da casa. Via dal lago. Via da lei.
Scrive l’autore: Ho scritto questo libro durante il primo lockdown. Nell’immobilità di quel presente ho ritrovato una pagina del mio passato: un’estate vissuta all’ombra della Mezza Torre, nella casa dei miei nonni, custodi di un vecchio maniero in riva al lago d’Iseo. Sì perché la storia è ambientata a Predore e via Lago è la via principale dove Mauri (il protagonista) e i suoi amici si incontrano per decidere cosa fare durante l’estate del 1982 che lascerà un segno a chi leggerà e non soltanto perché l’Italia vinse i mondiali di calcio.
L’autore riesce a raccontare molto bene i pensieri degli adolescenti, le loro problematiche, con uno stile molto personale che coinvolge. Una storia ricca: la scomparsa di Brando (migliore amico di Mauri), l’amore per Aura una delle poche ragazze ammesse nel gruppo, l’amicizia, i giochi fatti in piazzetta, il mondo degli adulti, il mistero che aleggia su tutta la storia e…. Pinna Mozza.
Trentatré giorni che cambieranno la vita di Mauri, come spesso accade ai tredicenni/quattordicenni che terminano la terza media e che hanno davanti nuoce esperienze da vivere.
Giuseppe Festa con I lucci della via lago si è aggiudicato il Premio Rosari 2021 e il Premio Bancarellino 2022.