Sector 7 / David Wiesner. Orecchio acerbo, 2022

 

 

 

 

La prossima volta che vai all’aperto, guarda in alto. Lo vedrai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bellissimo questo libro senza parole. Andando a leggere alcune recensioni scopro che è stato pubblicato in Italia dopo 23 anni dalla prima edizione americana, era il 1999!!!
L’autore è il grande David Wiesner, che ci ha proposto silent book, altrettanto coinvolgenti, come  Art e Max (Il Castoro, 2011) e Flutti pubblicato proprio quest’anno sempre da Orecchio acerbo.
Secto 7 è una storia inaspettata e non potevo meravigliarmi immergendomi nelle sue pagine. Adoro le nuvole e qui ce ne sono tantissime. Attraverso il protagonista, che porta sempre con se un taccuino con i suoi disegni,  in gita scolastica sull’Empire State Building, si entra in una storia dove scopriamo che le nuvole vengono prodotte da una favolosa fabbrica.
Anche il protagonista, che nel frattempo è diventato amico di una giovane nuvola giocherellona (che ha notato il taccuino del ragazzo, facendosi venire un’idea illuminante) arriva, trasportato da quest’ultima, alla fabbrica, in particolare nel Settore 7.

Qui le nuvole vengono fabbricate in forme precise.
Ma ecco che accade quello che non ti aspetti: le nuvole sono stanche di essere sempre “uguali” e la fantasia del ragazzo si mette in moto. Le nuvole le nuvole possono essere disegnate con forme diverse (forme che piacciono molto al ragazzo, che abbiamo visto disegnate sui vetri dell’autobus scolastico all0inizio della storia). Così diventano mille pesci diversi che, usciti dal “Sector 7”, nuotano senza peso nel cielo!
Ma c’è qualcuno che vuole interrompere la rivoluzione delle nuvole.

Così il ragazzo e l’amica nuvola vengono separati. Lui ritorna sull’Empire State Building trasportato da una grossa nuvola. E l’amica?

E’ lì, con loro. L’avventura non è ancora finita.



Le tante e intense illustrazioni di David Wiesner ci fanno venire voglia di avere vicino, un piccolo ma anche un grande per farci raccontare o raccontare insieme questa avventura che tutti (soprattutto chi, spesso, alza lo sguardo al cielo per ammirare le nuvole) vorremmo vivere.