C’era questa donna

C’era questa donna / un racconto di Daniele Mencarelli ; illustrato da Beatrice Bandiera. Orecchio acerbo, 2024

I suoi occhi di pazzo, certificato, la guardarono a lungo: quale pericolo poteva riservargli una donna sola e scalza? Che cosa avrebbe potuto mai fargli?

 

 

 

 

Un grande albo illustrato. I colori della copertina mi hanno attirata come una calamita (giallo, arancione, blu). Il nome dell’autore detto ad alta voce: “Ma è Mencarelli!”. Ho iniziato a leggerlo con grande curiosità. A tre quarti mi ha assalito una forte emozione. Ho lasciato per alcuni secondi la lettura. Ho guardato avanti senza vedere nulla, poi ho ripreso la lettura e arrivata alla fine ho ricominciato daccapo osservando i particolari delle illustrazioni di Beatrice Bandiera che riesco, con  pochi, intensi, colori a rendere la storia, ancora più “forte”, se possibile.
C’era questa donna è il libro di Natale, è il Natale.  E’ l’essenza del nostro vivere, del nostro avere paura del diverso, di tendere le mani, toccare, conoscere, aiutare.
C’era questa donna è il libro da leggere ad alta voce ai ragazzi  e non stancarsi mai di farlo. E’ un libro da non perdere per noi adulti. Da consigliare, regalare, al di là del Natale.
Ecco cosa ho letto sul sito di Orecchio acerbo, la casa editrice che pubblica questa storia:
Una donna nera corre per strada chiedendo aiuto, nessuno la capisce, nessuno si ferma, tutti la allontanano. La credono pazza. Non cerca cibo o denaro, ma vuole che qualcuno la segua. Ma dove? Solo un ragazzo, pazzo chissà, la segue…
“È nato Il Salvatore, il Figlio di Dio e della carne dell’uomo”: la lieta novella tra gli ultimi degli ultimi.
La madre di tutte le storie: la nascita di un bambino, che è Re, nella povertà e nella solitudine. Non una capanna, ma una pompa di benzina, non dei pastori, ma passanti distratti. La storia di un Natale che brilla come una stella e indica la strada, come una cometa.
Mencarelli è un autore per adulti da scoprire. Fatelo, ne varrà la pena.
C’era questo ragazzo, alto e da sempre troppo magro.